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Tutti gli ospiti della RSA Tabarracci vaccinati contro il Covid-19

Sabato 20 febbraio si è conclusa la campagna per le vaccinazioni anticovid-19 rivolta agli ospiti della della RSA Tabarracci.

Tutti gli anziani ospiti della struttura, compresa la ultracentenaria Rosita in RSA dal 2015, hanno effettuato la seconda dose del vaccino.

La sicurezza è tutelata da un costante monitoraggio della situazione attraverso tamponi antigenici effettuati regolarmente ad ospiti e personale afferente alla struttura, e dalla sospensione dell’accesso da parte di familiari, una scelta dolorosa ma necessaria nel rispetto della normativa vigente in materia.

All’interno della struttura, di proprietà di iCARE, è stato potenziato il sistema di comunicazione e l’impianto wi-fi e sono stati acquistati tablet da mettere a disposizione degli operatori per consentire videochiamate e invio di foto e video ai parenti per dare notizie sullo stato di salute dal punto di vista sanitario ed assistenziale e per renderli partecipi e consapevoli della vita degli anziani in RSA.

Per il benessere fisico e psicologico degli ospiti, il personale della RSA Tabarracci ha sempre organizzato numerose attività, nel rispetto delle indicazioni in materia di prevenzione da diffusione del Covid-19, per far trascorrere il tempo agli anziani, per impegnarli e stimolarli tenendo conto delle loro abilità, individualità ed interessi; gli ospiti hanno mostrato di gradire queste attività partecipando attivamente.

Per consentire lo svolgimento di incontri in presenza è stato installato un interfono in una stanza che dà sull’area esterna di pertinenza della struttura: una modalità di incontro che non sostituisce il calore di un bacio o di un abbraccio ma consente comunque un contatto visivo diretto tra l’ospite e il proprio caro.

Siamo consapevoli che qualsiasi tipo di contatto e comunicazione frequente favorisce innegabilmente il benessere ‘psicologico’ della persona – afferma Michela Cordoni, responsabile del settore servizi sociali di iCARE – In questo momento ci siamo trovati costretti, nostro malgrado, a dover regolamentare i rapporti tra ospiti e familiari e tutti quegli aspetti affettivi che per loro natura dovrebbero potersi esprimere liberamente, senza costrizione alcuna, ma lo facciamo per tutelare la salute degli ospiti cercando di mantenere costantemente i rapporti, aiutandoci anche con le possibilità che ci sono offerte dalle nuove modalità di comunicazione”.